lunedì 31 gennaio 2011

Strumenti per Cambiare

La situazione politica italiana si sta imbrogliando come mai in passato: nel crocevia di una crisi che coinvolge problemi economici primari (la produttività manifatturiera del paese), la tenuta delle assemblee legislative (delegittimazione reciproca dei presidenti delle due Camere), la questione morale, il sistema dell’informazione – si succedono accuse reciproche, discorsi minacciosi, addirittura (forse eccitati dagli eventi del Nord Africa) invocazioni alla piazza. L’invito alla calma (lanciato da Napolitano, ripreso perfino da Bossi!) dovrebbe coinvolgere un po’ tutti, anche sacrificando qualche aggettivo di troppo. Le migliaia (e forse centinaia di migliaia) di persone in piazza in Tunisia, in Egitto, nello Yemen che chiedono giustamente la fine delle dittature di eventuali successioni pseudo-dinastiche – attirano la nostra attenzione; hanno un fascino, cui una parte dell’opinione pubblica e della intellettualità italiana è certamente molto sensibile.

Più di uno/una comincia a domandarsi se – per risolvere i problemi italiani – non si possa seguire in parte quella strada. Ma noi abbiamo alle spalle secoli di cultura politica e giuridica, da cui sono nate una rete d’istituzioni pubbliche (Parlamento, Regioni, enti locali) e strutture private (i partiti), oltre a una sempre più influente rete informativa, che devono servire proprio a cogliere e incanalare contestazioni e conflitti. La svalutazione reciproca, fin quasi alla demolizione, di queste strutture, si spiega e si giustifica per una serie orrida di eventi e comportamenti, ma va fermata. Perché questi, sia pur difettosi, sono gli strumenti (“europei”) che abbiamo per modificare l’esistente e risolvere i problemi e questi dobbiamo utilizzare. Appelliamoci alla nostra intelligenza. L’alternativa (la piazza?) rischia di farci scendere più in basso. www.mezzocielo.it

domenica 30 gennaio 2011

Protezione Civile.. qualcuno ci protegga

www.informambiente.it


Non si ci può solo lamentare e sdegnare... Noi dove siamo

Io personalmente non ne posso più, non si può più leggere un giornale senza chiedersi se i veri problemi del nostro paese e della nostra regione sono davvero quelli riportati a pagine piene da "curiosi" giornalisti. Non si può più guardare un programma di approfondimento in TV senza dover ascoltare una telefonaTONA di qualche sedicente servo del potere, che non so come faccia posata la cornetta a guardare in faccia i propri figli. E pur vero che nella mia vita non ho scelto di esercitare la professione del Lamentoso, è ora di scendere in campo di esserci per cambiare di scommettersi per sconfessare un sistema al collasso e clamorosamente accettato dai più. Bhe è il momento dei pochi che forse pochi non sono ma restano ben nascosti.

giovedì 27 gennaio 2011

Il Cella con tre detenuti comuni.... le singole erano finite.

Salvatore Cuffaro, condannato in via definitiva a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e per violazione del segreto istruttorio, è da ieri in una cella con altri tre detenuti ‘comuni’, di cui uno sta scontando una pena per duplice omicidio e un altro per truffa. Da una cella singola del reparto G12, riservato ai ‘nuovi giunti’, l’ex governatore della Sicilia – secondo quanto si è appreso – è stato trasferito nella sezione G8, sempre al piano terra, tra i reclusi in cosiddetta ‘media sicurezza’. Si tratta, in sostanza, di detenuti comuni, che devono scontare una condanna definitiva. Per Cuffaro questa potrebbe essere tuttavia una sistemazione temporanea: probabilmente – si è appreso da fonti penitenziarie – presto gli verrà assegnata una cella singola, sempre a Rebibbia. I primi giorni di detenzione l’ex senatore del Pid li avrebbe trascorsi tranquillamente, per lo più leggendo.
Fa quasi scalpore che sia in cella come un detenuto qualsiasi, non in una matrimoniale uso singolo, ma in cella con altri due detenuti.... che visto le condizioni di sopra affollamento delle carceri italiane mi sembra già una posizione di privilegio.

Dicesi Ribaltone

martedì 25 gennaio 2011

Fra poco si vota... speriamo

“Le alleanze possono rafforzarsi o indebolirsi di fronte a un fatto politico importante. Ma non vedo drammi al momento”. Cosi’ il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto se il dibattito sulle alleanze per le amministrative di primavera possa avere conseguenze negative negli equilibri della maggioranza che sostiene il suo esecutivo. ‘In politica – ha detto Lombardo – tutto può succedere, oggi si è alleati domani ci sono problemi. Vedo che al momento ci sono forze politiche che lavorano per presentarsi da soli alle elezioni, altre che cercano alleanze. Il Terzo polo vuole candidare propri esponenti, lì dove ce ne sarà la possibilità credo che sia un fatto positivo”. Nie nte di più vero in politica tutto può succedere.... e infatti succede di tutto ma proprio di tutto...

Caso Ruby... vita privata o Art. 54 della Costituzione

Cuffaro va in carcere con dignità.......