Lo studio evidenzia le prospettive di miglioramento per i bilanci delle utilities energetiche, in particolare nel comparto dell’elettricità, e le significative potenzialità di sviluppo nel campo delle energie rinnovabili, anche per effetto delle normative di politica industriale intraprese in sede comunitaria. Secondo la ricerca, poi, nel biennio 2010-2011 la congiuntura è in lenta ma progressiva ripresa per i comparti industriali gas, acqua ed elettricità, grazie alla discesa dei prezzi alla produzione e alla domanda interna in lieve recupero. Per le energie rinnovabili, sviluppo ‘obbligato’, date le decisioni assunte in sede comunitaria. In Italia – sempre secondo lo studio del Monte dei Paschi – l’elettricità è la forma di energia maggiormente prodotta attraverso l’uso delle fonti rinnovabili. La quota di rinnovabile sul totale dell’energia elettrica prodotta è pari a circa il 18%: il dato non ha subito variazioni di rilievo tra il 2000 e il 2008 mentre è significativamente variata la composizione delle fonti rinnovabili utilizzate: l’incidenza di eolico e biomasse, insieme considerati, è salita a circa il 19% dal 4% del 2000.
In termini di variazioni tendenziali annue, da segnalare il balzo del solare fotovoltaico, anche grazie agli incentivi statali: +395% nel 2008 a/a; il peso relativo resta comunque molto basso (0,3%). La quota nazionale di copertura della produzione rinnovabile sul CIL (consumo interno lordo) di energia elettrica è pari al 16,5%; l’Italia occupa il settimo posto nella graduatoria UE-15, con uno scarto negativo di 100 basis point rispetto alla media. Il Gestore dei Servizi Energetici prevede per il 2010 un aumento della quota italiana al 17,6%, con l’annullamento del gap rispetto alla media UE-15.