giovedì 25 febbraio 2010

Aumenta in Italia l'incidenza di eolico e biomasse


L’incidenza di eolico e biomasse sul totale dell’energia elettrica rinnovabile prodotta in Italia aumenta dal 4% del 2000 al 19% del 2008, mentre la quota dei consumi interni lordi di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili passa dal 16,5% del 2008 al 17,6% stimato per il 2010, annullando il gap rispetto alla media UE15. Lo si apprende da uno studio studio condotto dall’Area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena.

Lo studio evidenzia le prospettive di miglioramento per i bilanci delle utilities energetiche, in particolare nel comparto dell’elettricità, e le significative potenzialità di sviluppo nel campo delle energie rinnovabili, anche per effetto delle normative di politica industriale intraprese in sede comunitaria. Secondo la ricerca, poi, nel biennio 2010-2011 la congiuntura è in lenta ma progressiva ripresa per i comparti industriali gas, acqua ed elettricità, grazie alla discesa dei prezzi alla produzione e alla domanda interna in lieve recupero. Per le energie rinnovabili, sviluppo ‘obbligato’, date le decisioni assunte in sede comunitaria. In Italia – sempre secondo lo studio del Monte dei Paschi – l’elettricità è la forma di energia maggiormente prodotta attraverso l’uso delle fonti rinnovabili. La quota di rinnovabile sul totale dell’energia elettrica prodotta è pari a circa il 18%: il dato non ha subito variazioni di rilievo tra il 2000 e il 2008 mentre è significativamente variata la composizione delle fonti rinnovabili utilizzate: l’incidenza di eolico e biomasse, insieme considerati, è salita a circa il 19% dal 4% del 2000.

In termini di variazioni tendenziali annue, da segnalare il balzo del solare fotovoltaico, anche grazie agli incentivi statali: +395% nel 2008 a/a; il peso relativo resta comunque molto basso (0,3%). La quota nazionale di copertura della produzione rinnovabile sul CIL (consumo interno lordo) di energia elettrica è pari al 16,5%; l’Italia occupa il settimo posto nella graduatoria UE-15, con uno scarto negativo di 100 basis point rispetto alla media. Il Gestore dei Servizi Energetici prevede per il 2010 un aumento della quota italiana al 17,6%, con l’annullamento del gap rispetto alla media UE-15.

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