Non si placa il contesto intorno all’inchiesta Iblis. Secondo fonti giudiziarie, il ministero della Giustizia avrebbe richiesto una relazione alla Procura generale di Catania sull’avocazione dell’inchiesta Iblis messa in atto dal procuratore capo facente funzioni Michelangelo Patanè (nella foto), un provvedimento che non ha mancato di suscitare polemiche. La relazione dovrebbe chiarire le modalità della spaccatura all’interno della Procura di Catania sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico di Raffaele Lombardo. Potrebbe essere un atto propedeutico all’invio di ispettori ministeriali nella città dell’elefante.
Alcune fonti istituzionali confermano che si tratterebbe di “atto dovuto ma non necessariamente collegato con l’invio di ispettori ministeriali”.Dalla Procura di Catania però non arrivano conferme. Nei giorni scorsi, il procuratore Capo Michelangelo Patanè a Livesicilia aveva spiegato che non esisterebbero “spaccature all’interno della Procura di Catania, soltanto valutazioni accurate delle ipotesi di reato all’interno di indagini in corso”.
”Non è previsto né è stato disposto alcun accertamento ispettivo in merito alla revoca delle deleghe dell’inchiesta disposta dal procuratore capo facente funzioni della Procura di Catania, il quale avrebbe stralciato la posizione del governatore siciliano”. Lo si precisa dal ministero della Giustizia a proposito di notizie di stampa su sviluppi dell’operazione antimafia Iblis e sulla revoca delle deleghe disposta dal vertice dell’ufficio giudiziario del capoluogo etneo.
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