lunedì 20 giugno 2011

ParlandO con Orlando

Il rapporto del Pd con Lombardo

“Gli elettori hanno scelto Lombardo. Ora non c’è più quella maggioranza: dunque si torni dagli elettori per capire se vogliono ancora Lombardo. Il Pd è a un bivio. O lasciano Lombardo o il Partito democratico verrà lasciato dai suoi elettori. Aspettiamo che il Pd faccia i suoi interessi, ma c’è un limite a tutto. Lo diciamo da tempo che non ci stiamo che non ci staremo che non possiamo allearci col Pd che sostiene Lombardo. Vediamo se il Pd capisce e rinsavisce. Altrimenti, ne faremo a meno e costruiremo una coalizione che faccia gli interessi dei siciliani e che ascolti quello che chiedono i cittadini. Il Pd deve assolutamente lasciare Lombardo. In caso contrario, non siamo disponibili a parlare di nulla. Lombardo è un Cuffaro senza cannoli”.

Palermo e i precari
“Palermo, ai miei tempi, era in una situazione drammatica. Quando cominciò il maxiprocesso, venne annunciata una marcia di protesta dei disoccupati contro lo Stato che combatteva la mafia ma non dava lavoro. C’era un clima ingestibile. Mettemmo in campo interventi per l’emergenza. Nessun precario può dire di avere trovato il lavoro grazie a Leoluca Orlando. Il punto è come si risolve il problema del precariato. Dopo che abbiamo dato questa risposta ci siamo attrezzati. Abbiamo inquadrato le persone secondo la competenza e la qualifica. Il problema di fondo è che dieci anni fa il processo si è interrotto, da quando non sono più sindaco, cioè. Hanno trasformato il lavoratore in un assistito. Hanno costruito un mostro che si chiama Gesip che serve per le prebende e gli amici degli amministratori. Il precario è una sorta di lavoratore a perdere. Nel ‘99 e nel 2000 quando io ero ancora sindaco, Palermo ha ricevuto da Moody’s un rating ottimo per cui per il mercato internazionale avere a che fare con noi era meno rischioso che avere a che fare con la Fiat e con il governo nazionale”.

Orlando sindaco
“Che io abbia fatto il sindaco di Palermo se ne sono accorti tutti. Almeno questo. Io non so cosa farò da grande. Non vivrò mai più un’esperienza così bella come essere sindaco di Palermo. Io seguo con attenzione come un candidato sindaco la vicenda del Comune. Seguo pure le vicende giudiziarie sulle elezioni passate. Nonostante, i ritardi la sentenza arriverà. Il procedimento elettorale è stato falsato. Io avevo il 57% al primo turno. Sono impegnatissimo per le prossime elezioni comunali. Ci vuole un programma condiviso poi si facciano le primarie. Il sindaco oggi non c’è”.

Il successore
A una domanda sul perché non abbia nominato un delfino, Orlando risponde: “Io sono un repubblicano. I successori esistono in monarchia. In democrazia i successori li scelgono gli elettori, non li nomina il sovrano”.

Sanità e forbici
“Noi ci occupiamo della Sanità in tutta Italia. La relazione sulla Sicilia è in fase di definizione, sarà pronta a settembre. Abbiamo affrontato il problema del “Bambin Gesù” con la massima serietà nel corso delle audizioni. C’è una questione aperta di cardiochirurgia e cardiologia pediatrica. Abbiamo chiesto una dettagliata relazione. C’è una cardiologia pediatrica alla Casa del sole di Palermo che la Regione voleva smembrare. Siamo intervenuti. Si è pensato di non smembrarla più, ma di allocarla altrove. Un giudizio su Massimo Russo? Si veniva da una condizione tremenda, la gestione della Sanità era disastrosa. Russo è stato costretto a fare un’operazione contabilmente rigorosa. Bisognava tagliare. Il tema è su cosa si è tagliato. C’è assistenza nelle grandi realtà urbane, ma si è desertificato il territorio, Si sono tagliati servizi ai cittadini”.

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