Si fa un gran parlare di razionalizzazione della spesa pubblica, ma se si guarda in giro, specie qui da noi al sud, ci si accorge che a fronte di miriadi di sagre, premi e manifestazioni di ogni genere, i cui costi, se sommati, raggiungono cifre esorbitanti, a fronte di rientri spesso risibili o inesistenti, poco o niente vien fatto per ottimizzarne la resa e per testarne l’efficienza e l’efficacia. Lascia sconcertati il constatare che in un paese come il nostro che dispiega sul territorio una consistente mole di conoscenza e disponibilità, accademica ed imprenditoriale, sulle tecniche e le tematiche della comunicazione e del marketing, non si riesca a fare incontrare queste ultime con le prime. È un dato facilmente accertabile che la stragrande maggioranza delle succitate manifestazioni non dispongano a tutt’oggi né di piani di comunicazione né di piani marketing o, se li hanno, raramente sono professionalmente adeguati. Ora, so bene che solo da pochi anni in qua negli istituti di scienze della comunicazione si studia specificamente come progettarli, ma è altrettanto vero che le conoscenze generali acquisibili in tali istituti abbiano sempre fornito le basi per sviluppare agevolmente tali competenze. Invece continuano a proliferare corsi e stage di pochi giorni o addirittura ore, con i quali si pretenderebbe di fornire tali competenze, corsi che il più delle volte servono appena a mostrare, in realtà, quanto siano complicate tali problematiche. Altrettanto sconsolante è il versante di quegli enti ed istituzioni che benché il più delle volte si configurino più o meno come aziende trascurino o ignorino le competenze di cui andiamo dicendo: il tutto è lasciato al dilettantismo ed all’improvvisazione, e ciò malgrado sia da anni in vigore una legge come la 150 sulla comunicazione che da ogni parte è riconosciuta come un’ottima legge, sebbene perfettibile, qualora si decidesse a mettere in campo strumenti idonei che ne garantissero l’applicazione. E, dunque, continuiamo ad assistere alle velleità di addetti stampa o di altro titolo che continuano a confondere informazione e comunicazione, offerta e strategie di mercato, fra lo scoramento dei professionisti, la delusione degli utenti e lo sperpero di risorse.
Giovanni Vitale
Nessun commento:
Posta un commento