giovedì 9 luglio 2009

Miccichè 3 ... La politica al SUD

Invece oggi se ti amnmali a Reggio Calabria o a Catania hai meno possibilità di sopravvivere che se ti ammali a Milano. Lombardo può essere il leader di questo Partito del Sud? “Lombardo è sicuramente un grande amministratore e lo sta dimostrando in Sicilia, ma un leader che deve lanciare una sfida di livello nazionale, pur partendo dal territorio, ha bisogno di altri requisiti. Intendiamoci: è uno dei protagonisti, un fondatore, un promulgatore, uno dei motori di questa idea. Ma è troppo siciliano, non prenderebbe un voto in Puglia, a Napoli, a Cosenza. E, purtroppo le elezioni europee dimostrano che quello che dico non è campato in aria. Insomma, lui può arrivare ad avere anche il 40% in Sicilia, ma il suo problema non è vincere in Sicilia dove è già leader, ma vincere fuori dalla Sicilia.
Miccichè? “Miccichè è un uomo di comunicazione, nato professionalmente a Milano, dove ha fatto il pubblicitario per tanti anni… Non a caso In ha dimostrato di avere una capacità di marketing politico geniale quando fece il famoso 61 a 0, per il centrodestra, in Sicilia, all’epoca del maggioritario. Se ne ha voglia potrebbe, potrebbe avere le caratteristiche adatte all’ impresa. Però si deve mettere a dieta…”.
Altri nomi?La Carfagna, ad esempio, o Scopelliti o la Polibortone in Puglia… Ma poi ci vogliono calabresi, molisani, sardi, insomma tutte le aree regionali… la dimensione non può essere solo siciliana, questo è il primo punto ovvio e imprescindibile”.
Lombardo ha lanciato l’invito anche a Bassolino e Loiero… “No, no… Ma che meriti avrebbero Bassolino e Loiero da presentare al nuovo partito? La battaglia durissima fatta da Lombardo e Miccichè ha portato al Sud dei risultati politici rispettabili e concreti, non ultima queste decisioni su Termini Imerese e sui Fondi europei… Bassolino che ha fatto? Portare Bassolino nel proprio schieramento politico significherebbe innanzitutto fare un favore al Partito Democratico, che se ne libererebbe, e poi legarsi al protagonista del più grande affossamento mediatico del Sud, uno dei responsabili di una delle più grandi tragedie d’immagine del Sud. Questo in base a quali affinita? A quali assonanze ideologiche? A quale progetto politico? A quale interesse del Sud? Francamente, se davvero qualcuno ha avuto seriamente questa idea è qualcuno che ha bisogno di qualche cura medica… Bassolino e Loiero? Sì, e allora mettici anche Totò Riina e il bandito Giuliano…”.
Però se tutto si riduce al solo centrodestra del Sud, che c’è di sconvolgente, che c’è di rivoluzionario, che c’è di nuovo? “Io credo che il Centrodestra oggi in Italia, piaccia o non piaccia, rappresenti oramai tutte le parti in commedia. Tutte le novità più interessanti, da un punto di vista politico, le troviamo lì. C’è il governo e c’è l’opposizione al governo, perché l’opposizione vera è contenuta lì dentro, non fuori. Io credo che il PDL di oggi è il fulcro, il bacino, da cui nascerà la politica di domani. Non credo che il Partito Democratico abbia più o avrà in futuro questo tipo di capacità. Il PD si è costruito una sua marginalità sia di territorio che ideologica e politica. Lo vediamo in quel che sta accadendo per il Congresso, che non è - come deve accadere per un congresso - una occasione di rilancio del partito, ma invece una ennesima occasione per linciarsi reciprocamente, per ferirsi, per preparare delle vendette. Io credo che nel PD stiano progressivamente perdendo il contatto con la realtà del Paese, e soprattutto con quella varietà di stimoli che un Partito-sistema deve portare al proprio interno. Il PDL invece, e attenzione: al netto di Berlusconi, cioè anche al di là di Berlusconi, è candidato a diventare il Country-party di questo Paese”.

Nessun commento: