Luigi Crespi e Gianfranco Miccichè, sul Partito del Sud
Se si fa, se si fa davvero, sarà la più grande novità politica dei prossimi anni. Creare un Partito del Sud, questa è l’idea, sull’ esempio della Lega Nord ma con motivazioni e obiettivi politici geograficamente opposti. Dalle elezioni in poi se ne è discusso in modo sempre più accalorato, visti i successi del partito di Bossi e vista la “rivoluzione” siciliana: l’isola che fu di Cuffaro è diventata con Lombardo la prestigiosa roccaforte dell’ MPA, ovvero del Movimento per l’ Autonomia. Ora il governatore della Trinacria esce vincitore anche dalla crisi regionale da lui stesso provocata, e in accordo con gli uomini di Gianfranco Miccichè (PDL) si permette il lusso di lasciare fuori dalla nuova giunta tutto l’Udc.
Dove vogliono arrivare questi due? C’è chi dice che siano già arrivati, e non andranno oltre: dietro la stretta di mano fra Lombardo e Berlusconi, che ha sbloccato l’empasse politico, e anche quello finanziario (ora i FAS, i fondi europei riprendono la via del Mezzogiorno…), c’è la promessa di lasciar perdere il Partito del Sud? Lombardo nega: abbandonerà la guida dell’ MPA, ma non il nuovo progetto.
Resta, in ogni caso, sul tappeto la questione politica: il Partito del Sud ha gambe per camminare, oppure no? Affaritaliani.it ne ha parlato con Luigi Crespi. Il notissimo spin-doctor, sondaggista e analista politico (fu lui a inventare il “Contratto con gli italiani” di Berlusconi) è l’uomo che da tempo studia le potenzialità del progetto, e che ci crede…
Il Partito del Sud? Ne ha, ne ha di gambe per camminare… Lo stesso Berlusconi, se vuol badare ai suoi interessi, ha bisogno di un riequilibrio nel suo messaggio politico rispetto alla presenza esorbitante e vincente della Lega. Il Partito del Sud non solo corrisponderebbe a un bisogno reale che l’elettorato ha espresso, ma risponderebbe anche a una necessità politica dello stesso Pdl. Ma sono necessità che da Arcore, cioè dal profondo Nord, si fanno fatica a vedere. Ora però arrivano i soldi: il CIPE ha stanziato 300 milioni di euro per Termini Imprese e Pomigliano.
Se arrivano i soldi la voglia di PARTITO DEL SUD si ferma? “Io vedo che la forza e la pressione fatta da Miccichè al CIPE e da Lombardo in Sicilia ha dato i suoi frutti, ma credo che l’opzione del PARTITO DEL SUD sia un’opzione strutturale, cioè un fatto che non dipende dalle lune di Lombardo o dai capricci di Miccichè: è un’esigenza politica. Così come è stato dimostrato politicamente chela Lega Nord ha una sua funzione culturale, territoriale importante…non si capisce perché il Sud non dovrebbe avere una sua rappresentanza specifica di tipo territoriale. E non capisco perché Berlusconi non dovrebbe favorire la nascita di un soggetto politico che non farebbe altro che aumentare i voti della sua coalizione”.
Se si fa, se si fa davvero, sarà la più grande novità politica dei prossimi anni. Creare un Partito del Sud, questa è l’idea, sull’ esempio della Lega Nord ma con motivazioni e obiettivi politici geograficamente opposti. Dalle elezioni in poi se ne è discusso in modo sempre più accalorato, visti i successi del partito di Bossi e vista la “rivoluzione” siciliana: l’isola che fu di Cuffaro è diventata con Lombardo la prestigiosa roccaforte dell’ MPA, ovvero del Movimento per l’ Autonomia. Ora il governatore della Trinacria esce vincitore anche dalla crisi regionale da lui stesso provocata, e in accordo con gli uomini di Gianfranco Miccichè (PDL) si permette il lusso di lasciare fuori dalla nuova giunta tutto l’Udc.
Dove vogliono arrivare questi due? C’è chi dice che siano già arrivati, e non andranno oltre: dietro la stretta di mano fra Lombardo e Berlusconi, che ha sbloccato l’empasse politico, e anche quello finanziario (ora i FAS, i fondi europei riprendono la via del Mezzogiorno…), c’è la promessa di lasciar perdere il Partito del Sud? Lombardo nega: abbandonerà la guida dell’ MPA, ma non il nuovo progetto.
Resta, in ogni caso, sul tappeto la questione politica: il Partito del Sud ha gambe per camminare, oppure no? Affaritaliani.it ne ha parlato con Luigi Crespi. Il notissimo spin-doctor, sondaggista e analista politico (fu lui a inventare il “Contratto con gli italiani” di Berlusconi) è l’uomo che da tempo studia le potenzialità del progetto, e che ci crede…
Il Partito del Sud? Ne ha, ne ha di gambe per camminare… Lo stesso Berlusconi, se vuol badare ai suoi interessi, ha bisogno di un riequilibrio nel suo messaggio politico rispetto alla presenza esorbitante e vincente della Lega. Il Partito del Sud non solo corrisponderebbe a un bisogno reale che l’elettorato ha espresso, ma risponderebbe anche a una necessità politica dello stesso Pdl. Ma sono necessità che da Arcore, cioè dal profondo Nord, si fanno fatica a vedere. Ora però arrivano i soldi: il CIPE ha stanziato 300 milioni di euro per Termini Imprese e Pomigliano.
Se arrivano i soldi la voglia di PARTITO DEL SUD si ferma? “Io vedo che la forza e la pressione fatta da Miccichè al CIPE e da Lombardo in Sicilia ha dato i suoi frutti, ma credo che l’opzione del PARTITO DEL SUD sia un’opzione strutturale, cioè un fatto che non dipende dalle lune di Lombardo o dai capricci di Miccichè: è un’esigenza politica. Così come è stato dimostrato politicamente che
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