martedì 30 giugno 2009
La Regione Siciliana funziona con... 21 Mila stipendiati
lunedì 29 giugno 2009
Chi Fa Politica Beve... CocaCola
Fu John Stith Pemberton, di Atlanta nel 1885 il geniale inventore della bibita dissetante per eccellenza dopo l’acqua,
domenica 28 giugno 2009
La Passionaccia di Enrico Mentana
L'intervista integrale in esclusiva a LiveSiciliaTV condotta da Bruna Masi
http://www.youtube.com/watch?v=M4XCuNKR01s
http://www.youtube.com/watch?v=PvmxD4ofniI
giovedì 25 giugno 2009
Rivoluzione... Siciliana
Sembra proprio che qualcuno, e anche più di uno, al SUD voglia cogliere la spinta emotiva al cambiamento che ormai inarrestabile, trasuda dai volti dei siciliani arrossati dal primo vero sole estivo; ma se questi pensano di poter riempire le piazze con rivoluzionarie bandiere acriliche pronte a scolorirsi ai primi acquazzoni di stagione, rischia di fare una grande Cazzata.
Le rivoluzioni e i venti freschi di cambiamento che portano con se, non posso mai essere mediati, decisi e governati a tavolino, paventati perfino minacciati. Chi semina tempesta deve raccogliere tempesta l’uragano deve distruggere per lasciare spazio alla ricostruzione, se bisogna ricostruire una nuova dimensione culturale in Sicilia bisogna farlo dalle macerie e non sopraelevando abusivamente qualcosa che già esisteva, cercando di creare nuove strade in mezzo al niente.
mercoledì 24 giugno 2009
L'analisi... di Luigi Crespi
Il PD mantiene le sue roccaforti e qualche sporadica presenza come Padova o Bari, successi spesso ottenuti grazie alla distanza che i candidati (come nel caso di Penati a Milano) prendono proprio dal PD, che dove vince, lo deve fare quasi sempre (una delle poche eccezioni è Renzi a Firenze) con l’appoggio di Di Pietro e della sinistra antagonista e al sud anche con quello dell’Udc, modelli che difficilmente potranno avere una loro applicazione su scala nazionale.
Certo per chi pronosticava (io non ero tra quelli) che il PD potesse perdere Bologna e Firenze e corresse il rischio di essere cancellato elettoralmente, questa realtà può rappresentare un pericolo scampato, una possibilità per il futuro, un punto di ripartenza, ma non certo un’inversione di tendenza.Franceschini probabilmente ha pensato più alla campagna congressuale che non a quella amministrativa, ma non dimentichiamoci che stiamo parlando del vice di Veltroni e quindi, oltre alle responsabilità della sua gestione, capace solo di garantire una linea di sopravvivenza al partito, deve caricarsi anche della sua parte di responsabilità nella gestione fallimentare del suo predecessore.
Disinformazione Intenzionale e potere
Giovanni Vitale
lunedì 22 giugno 2009
Se questo è Regime... attenzione all'Anti-Regime.
E' il caso di ricordare cosa è un Referendum... pare di SI !
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati a eleggere la Camera dei deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto al voto, cioè il 50 per cento più uno. Non si tiene conto delle schede bianche o nulle. Nel caso contrario il referendum viene annullato per mancato raggiungimento del quorum. In Italia il nostro ordinamento prevede tre diversi tipi di referendum abrogativo disciplinato dall’articolo 75 della Costituzione, per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati a eleggere la Camera dei deputaticonsultivo disciplinato dall’articolo 132 della Costituzione, attraverso il quale si può disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessateapprovativo disciplinato dall’articolo 138 della Costituzione che regola il procedimento di formazione delle leggi costituzionali. Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali possono essere sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si tiene il referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Nella storia della Repubblica c’è stato un solo referendum approvativo, o "confermativo", quando i cittadini italiani sono stati chiamati a esprimersi sulla riforma Costituzionale sul federalismo.
venerdì 19 giugno 2009
Berlusconi tra puttane e puttanate
Non mi ritengo né un pentito, né un rinnegato, ma un uomo che ragiona con la propria testa e che ha una bussola rappresentata dalla coscienza, l’unica alla quale rispondo. Oggi mi devo proprio, per il rispetto che devo alla mia coscienza, schierare in difesa di Berlusconi e vi spiego perché: il potere per sua natura è come una puttana e noi occidentali siamo riusciti negli ultimi secoli a separare il concetto di reato da quello di peccato, è questo significa essere laici, disprezzo il moralismo, soprattutto in chi è venuto su inseguendo le peripezie del “pisellino” di Moravia, queste vergini sante che si scandalizzano per delle puttane da quattro soldi.
Vogliamo ricordarci che era proprio Mao ha volere nel suo letto due vergini per notte? O dell’icona della sinistra democratica, J.F. Kennedy che divideva la Monroe con il capo della mafia? O i vizi dei nostri padri della patria, come il contributo alla ripopolazione del Piemonte dato da Vittorio Emanuele II, o quella data alla Maddalena e Caprera ad opera di Garibaldi, ritenuto poco affidabile per via della sua debolezza verso le gonnelle?
Ci siamo per caso dimenticati della propensione di Mazzini che non riusciva ad astenersi dal palpare culi di qualunque donna gli capitasse? O della cugina di Cavour, la contessa Castiglioni, piazzata dallo stesso nel letto di Napoleone III?
Il binomio politica-puttane è questione che va avanti da sempre: vogliamo ricordare la storia di Willy Brandt e la sua amante della Stasi che stava per costare carissima all’occidente quando il muro di Berlino era ancora ben solido. Oppure Margarine la figlia segreta di Mitterand, oppure lo scandalo delle stagista pagata con il soldi della Casa Bianca di Bill Clinton, infine basta leggere l’ultimo libro di Vespa per avere documentazioni sulla questione. Sepolcri imbiancati e vergini incantate mi fanno ridere, come ridicolo sta diventando Berlusconi, incapace di separare il pubblico dal suo privato. Questo per natura e tradizione è compito delle strutture intorno al Premier ed una delle conclusioni che dovremmo trarre da tutto questo è il licenziamento di Gianni Letta che dirige i servizi segreti in modo quantomeno discutibile.
Così come ho detto l’altro ieri non potete immaginare che l’esplodere di questa sequenza di scandali sia diretta dalla Sinistra o da Repubblica perché non ne avrebbero nessun vantaggio, ho spiegato che è chi sta al suo fianco che ha maggiore interesse a “farlo fuori” e allora bisogna fare muro contro ogni ipotesi diversa da quella di Silvio Berlusconi: l’ipotesi Fini o Tremonti, Letta o Draghi, sono tutte un atto di eversione. Se Berlusconi sarà costretto a dimettersi per le sue infelici frequentazioni, l’unico passaggio istituzionale accettabile è il ricorso al voto. Berlusconi è stato legittimato dal voto degli italiani e chiunque voglia prendere il suo posto deve fare altrettanto e quindi esca allo scoperto. E’ finita l’epoca dei governi balneari, di garanzia, di salute pubblica e d’altronde va anche detto che l’azione politica di Berlusconi non può sottrarsi al giudizio della storia, quindi la riforme che da 15 anni promette agli italiani non possono essere cancellate da un complotto di palazzo. Berlusconi ha una sua idea del Paese che a me non piace e che contrasto, così come contrasto il suo modo di generare consenso e di creare una classe dirigente. Reputo il suo comportamento “idiota” e lo staff che lo assiste “criminale”.
Lui stesso, con il suo comportamento, sta mettendo a repentaglio il suo progetto politico e questo perché si è messo nella condizione di essere ricattato o ricattabile, quindi a qualcosa deve rinunciare. Se domani dovesse dichiarare “A me piacciono le donne e me ne scopo 20 alla settimana” nessuno avrebbe niente da dire, anzi! E allora perché non fa? Semplicemente perché gli costerebbe carissimo, dal punto di vista economico, nella causa di divorzio e contrasterebbe con l’idea che vuole dare di sè di un leader dispensatore di forti principi morali e devoto alla Chiesa Cattolica. Berlusconi affronti lo scandalo e non si imbrogli come ha fatto con Noemi e non perda la dignità con rappresentazioni ridicole da “azzeccagarbugli” come quella che ho sentito ieri in cui sosteneva che a pagare le puttane fossero stati altri. Non si venda per quello che non è, anche perché gli italiani lo hanno votato proprio perché lo conoscono bene e non certo perché è un puritano leader di un partito cattolico.In sostanza o Belusconi o voto!
mercoledì 17 giugno 2009
IL Complotto
Sarà forse perché tutti sapevano, infatti la notizia girava da anni, che la privacy del Premier era quanto meno vivace? Un episodio con questa dinamica può avvenire solo con la complicità di chi istituzionalmente è chiamato a proteggere il Premier. Qualche mese fa sono cominciate a circolare le notizie dell’esistenza di queste foto, pare che una selezione accurata delle stesse sia stata fatta visionare a Veronica Lario. Questo retroscena darebbe una limpida spiegazione del suo comportamento: da una parte esasperata e dall’altra preoccupata che la pubblicazione di quelle foto, potesse travolgere e infangare lei e i suoi figli e quindi la decisione di tracciare una demarcazione netta con il marito. Alla luce di questo la lettura della lettera inviata all’Ansa rende lineare il comportamento della signora e non certamente alimentato da fattori emotivi, semmai dal timore. Riepiloghiamo: il Premier ama fare feste e divertirsi, lo fotografano, mostrano le foto alla moglie e tutto questo con tempi ben calcolati rispetto alle elezioni e facendo coincidere l’esplosione dello scandalo proprio in prossimità della pubblicazione della sentenza Mills che tutti, proprio tutti sapevano che non gli sarebbe stata favorevole. Il combinato disposto non può essere frutto del caso perché troppo puntuale. Secondo me invece, la vicenda di Casoria è un incidente di percorso, un regalo che Berlusconi ha fatto ai complottardi che ha assunto un peso non per la vicenda in sé ma per la gestione da panico che ne è stata fatta e semmai è servita semplicemente da detonatore casuale. Quindi non puntate il dito su Repubblica, o su D’Avanzo che ha avuto il merito di porre delle legittime domande, generate dall’apparizione del Premier a Porta a Porta. E non puntatelo neanche sulla Sinistra in tutte le sue declinazione, non ha i mezzi, né la lucidità o la coscienza pulita per poter fare complotti. No! Non sono un soggetto della partita.
Ma allora dove nasce il complotto? Come dicono gli uomini vicino al Cavaliere, dagli apparati deviato dallo Stato? Da una corrente sfuggita al controllo di Bossi che tenta una destabilizzazione del Paese? Oppure si tratta di qualche stretto collaboratore del Premier? Magari un illustre ministro che si è montato la testa? Certo è che le abitudini e la vita privata di Silvio sono stati il terreno di coltura di questo complotto. Il comportamento di Berlusconi è quantomeno inspiegabile...
IL Complotto 2
Francamente gli indizi vanno tutti nella sua direzione, non sono l’unico a sostenerlo, ma se ha sentito così forte la necessità di una smentita, nello stesso giorno in cui veniva pubblicata l’intervista della D’addario e la conseguente apertura del fronte delle ballerine baresi, è evidente che il sospetto su di lui è qualcosa che va oltre il gossip.
Ma qual è il disegno politico di Tremonti, qual è la sua visione del Paese? Quale sogno coltiva? A me è ignoto. Di certo non passerebbe il vaglio degli elettori che come me se dovessero scegliere tra il miglior Tremonti e il peggior Berlusconi non avrebbero un minuto di dubbio e sceglierebbero Berlusconi i cui interessi anche se in conflitto sono sotto gli occhi di tutti.
Non c’è dubbio che questa vicenda ha segnato profondamente l’immagine di Berlusconi, tracciando una linea di declino che pare difficile recuperare, ma di una cosa sono certo: del declino di Silvio non ne trarrà vantaggio Tremonti e sono altresì certo che di questa mia convinzione non è condivisa dal Ministro.
martedì 16 giugno 2009
La Vittoria non Paga
domenica 14 giugno 2009
Vado a Votare ma non Voto
giovedì 11 giugno 2009
La Politica Scopre lo Zero
mercoledì 10 giugno 2009
De l'impossibilità logica della Democrazia
Giovanni Vitale
lunedì 8 giugno 2009
In Democrazia si Vince per un Voto
Elezioni... contano solo i numeri
Alla conta dei numeri non reggono, anche se il tentativo è petulante, le elucubrazioni e i voli pindarici della libera interpretazione politica. Certamente un dato di partenza errato è quello che raffronta i dati elettorali delle politiche con le Europee; la percezione e, consequenzialmente, la partecipazione dell’elettorato nelle due consultazioni è profondamente diversa, anche se le cose stanno migliorando l’Europa è vissuta ancora con un certo transfert di lontananza, un Parlamento che ha poco a che vedere con la vita di tutti i giorni.
Sul dato italiano la partita si giocava essenzialmente su quattro o cinque forze politiche e, su queste, alcune considerazioni “matematiche” vanno certamente fatte: i voti del PdL possono e vanno certamente sommati a quelli della Lega: 35,2% e 10,2%. Lo stesso sembra non potersi fare per i voti del PD (26,1%) e Italia dei Valori (8%), tanto meno per quelli di Rifondazione (3,4%) e Sinistra e Libertà (3,1%). Restano a sé chiaramente i voti dell’UdC che rispetto al panorama nazionale tiene…
domenica 7 giugno 2009
Nulla è Cambiato
venerdì 5 giugno 2009
Rivoluzione Siciliana
giovedì 4 giugno 2009
IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO
Nonostante ciò, nel dibattito politico di questa campagna elettorale, pare che d’Europa ce ne sia davvero poca. L’interesse è chiaramente tutto rivolto alla rivoluzione all’interno della maggioranza di governo siciliana, messa in atto dall’attuale Presidente della Regione Raffaele Lombardo. Emblema di tutto ciò certamente l’assenza, per la prima volta, dal Governo Regionale dell’ UdC di Totò Cuffaro, il Presidente uscente dimissionario. Pare che bene che vada la Sicilia, nei prossimi mesi, è destinata ad essere attraversata da inusuali uragani: se Lombardo con la lista "L’Autonomia" otterrà il 4% nazionale tirerà dritto per la sua intransigente strada sotto la bandiera del “con me o contro di me e ogni astensione è un voto contrario” , se l’auspicata percentuale non sarà raggiunta gli alleati o ex tali, andranno giù duro provando a mettere il Governatore con le spalle al muro, impresa non facile con un uomo come Lombardo che non esiterebbe a mandare tutti nuovamente alle urne. Se tutto questo non bastasse c’è anche la partita all’interno del Popolo delle Libertà, Miccichè-Alfano con i rispettivi candidati e consequenziale conta dei voti. Chi vince prende tutto, sembra essere questa la posta in gioco. A noi spettatori votanti non resta che riprendere il titolo di un colorito libro di qualche anno fa… IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO.
martedì 2 giugno 2009
GIOCO, EPISTEMOLOGIA, SEMIOTICA E POLITICA
Giovanni Vitale