lunedì 8 giugno 2009

Elezioni... contano solo i numeri

C’è un momento in cui la politica deve essere fatta esclusivamente di numeri, reali, inequivocabili, matematicamente leggibili. Sono i numeri e le percentuali che, anche se forse non reggono culturalmente un sistema democratico, sicuramente lo esprimono.

Alla conta dei numeri non reggono, anche se il tentativo è petulante, le elucubrazioni e i voli pindarici della libera interpretazione politica. Certamente un dato di partenza errato è quello che raffronta i dati elettorali delle politiche con le Europee; la percezione e, consequenzialmente, la partecipazione dell’elettorato nelle due consultazioni è profondamente diversa, anche se le cose stanno migliorando l’Europa è vissuta ancora con un certo transfert di lontananza, un Parlamento che ha poco a che vedere con la vita di tutti i giorni.

Sul dato italiano la partita si giocava essenzialmente su quattro o cinque forze politiche e, su queste, alcune considerazioni “matematiche” vanno certamente fatte: i voti del PdL possono e vanno certamente sommati a quelli della Lega: 35,2% e 10,2%. Lo stesso sembra non potersi fare per i voti del PD (26,1%) e Italia dei Valori (8%), tanto meno per quelli di Rifondazione (3,4%) e Sinistra e Libertà (3,1%). Restano a sé chiaramente i voti dell’UdC che rispetto al panorama nazionale tiene…

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