Sembra proprio che qualcuno, e anche più di uno, al SUD voglia cogliere la spinta emotiva al cambiamento che ormai inarrestabile, trasuda dai volti dei siciliani arrossati dal primo vero sole estivo; ma se questi pensano di poter riempire le piazze con rivoluzionarie bandiere acriliche pronte a scolorirsi ai primi acquazzoni di stagione, rischia di fare una grande Cazzata.
Le rivoluzioni e i venti freschi di cambiamento che portano con se, non posso mai essere mediati, decisi e governati a tavolino, paventati perfino minacciati. Chi semina tempesta deve raccogliere tempesta l’uragano deve distruggere per lasciare spazio alla ricostruzione, se bisogna ricostruire una nuova dimensione culturale in Sicilia bisogna farlo dalle macerie e non sopraelevando abusivamente qualcosa che già esisteva, cercando di creare nuove strade in mezzo al niente.
1 commento:
Difficile commentare questo post. Perché si dovrebbe contestare ogni frase, e quindi "perdere" inutilmente lunghi minuti del proprio tempo.
E poi, si sa, il siciliano nega sempre l'evidenza, è u megghiu e nessuno glielo leva dalla testa.
Questo post si puo' riassumere sinteticamente commentando che c'é scritto esattamente l'opposto della realtà, quella del passato e quella attuale. L'autore fa finta di non sapere che parla della regione piu' malandata e tra le piu' povere d'Europa, di una regione eternamente colonizzata in tutti i sensi. Ma quando mai la Sicilia è stata libera di pensare?
Infine, in questo post è evidente lo stato di "isola mentale" che paralizza da sempre questa terra, che dovrebbe essere magnifica ... se fosse abitata da tedeschi o svedesi.
Posta un commento