La plastica rappresenta il 10-12% in peso ed il 20-25% in volume dei nostri scarti. Trae origine dal petrolio e nessun organismo vivente è in grado di metabolizzarla: ciò comporta una permanenza nell'ambiente di lunghissima durata. Inoltre, sottoposta a combustione, la plastica rilascia nell’atmosfera diverse sostanze tossiche e nocive, tra le quali la diossina.La plastiche più diffuse sono:
PE (Polietilene), usato per fabbricare contenitori per detergenti, sacchetti, nastri adesivi, cassette,; PET (Polietilentereftalato), usato per realizzare bottiglie di plastica o contenitori per detergenti; PVC (Polivinilcloruro), utilizzato per flaconi per detersivi, tubi per edilizia, pellicole per film, contenitori per frutta e uova; (Polistirene), utilizzato per imballaggi e stoviglie (bicchieri, piatti, posate);
Potenzialmente tutte le tipologie di plastica possono essere avviate al riciclo, purché non siano combinate a materiale di diversa composizione. Alcuni tipi di plastica sono inadatti al riciclo diretto: tubetti di dentifricio, custodie di cd-rom, attaccapanni, i quali in alcuni casi possono essere destinati alla produzione di plastiche di bassa qualità, utilizzabili per arredi urbani, recinzioni o imballaggi industriali.
Dal riciclo della plastica è possibile ottenere nuova plastica oppure energia, attraverso la sua combustione, anche se quest’ultima è un’opzione meno sostenibile punto di vista ambientale: con il recupero di 1.000 tonnellate di plastica (ossia la quantità di plastica prodotta da una piccola città) si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, cioè l'equivalente dell'energia usata da 20.000 frigoriferi in un anno.
Alcuni consigli su come differenziare la plastica:
- Prima di conferire i rifiuti di plastica è opportuno lavarli, chiuderli con il proprio tappo e pressarli affinché occupino minor spazio.
- Non è necessario rimuovere eventuali etichette di carta.
- Oggetti di plastica quali giocattoli, custodie per cd, portadocumenti, accessori per auto, bidoni e cestini, borse e zainetti vanno, invece, smaltiti nei contenitori dei rifiuti indifferenziati.
Cosa inserire nei contenitori della plastica: tutti i prodotti contrassegnati dalle sigle PE, PET, PP, PVC, PS, vaschette in PVC o polistirolo PS, contenitori vuoti di prodotti per l’igiene personale e della casa (esclusi quelli etichettati T e/o F), sacchetti di plastica, cellophane, buste e sacchetti per alimenti in genere (frutta, verdura, salumi ecc), imballaggi di surgelati (purché senza alluminio), flaconi per creme, salse e yogurt.
Cosa NON inserire nei contenitori della plastica: piatti, bicchieri e posate di plastica, rasoi usa e getta, penne, giocattoli, tetrapak, contenitori con l’etichetta T e/o F, siringhe e rifiuti ospedalieri.
Sapevi che…?
Grazie alla raccolta differenziata e al riciclo, con 20 bottiglie di plastica si realizza un maglione in pile, con 10 flaconi di plastica si fa una sedia e con soli 2 flaconi un frisbee.













Per lo studio di una corretta strategia di gestione, nel settore della gestione dei rifiuti solidi urbani, è indispensabile avere chiaro il percorso che un bene di consumo compie prima e dopo essere entrato nel sistema di utenza, che ne rappresenta il ciclo di trasformazione. Per la realizzazione di un adeguato Sistema di Rete, bisogna avere e creare certezza dei ruoli.








Parlando con un vecchio amico, ideatore un ventennio fà ,di un nuovo modo di fare televisione in Sicilia e ragionando sulla situazione dei palinzesti televisivi regionali e non solo, è venuta fuori una considerazione tanto interessante quanto vera; nel nostro palinzesto televisivo sono venute a mancare sempre di più e oggi quasi totalmente, le così dette "schegge impazzite".

Chi ha detto, chi ha deciso, che the show must go on, perché davanti a certi eventi, che possono capitare anche molto lontano da noi, non ci si può o deve fermare? Riflettere su ciò che accade agli altri, partecipare alle emozioni altrui, sono azioni emotive veramente assenti dai nostri calendari biologici? Davvero non si può restare fermi per alimentare semplicemente la solidarietà di appartenere ad uno stesso genere naturale, quello umano; perché bisogna andare avanti per forza e a tutti i costi?



