Se ad un anglosassone che mastica di comunicazione si chiede che differenza c’è tra giornale e blog non esiterà a rispondere che il blog riporta opinioni mentre il giornale riporta i fatti. Ora, prescindendo da tare universali quale la “circolarità” delle notizie di wolfiana memoria, gli italiani sappiamo bene che invece è cosa rara che i nostri giornali, a prescindere dal canale usato (carta, tele, radio), si concentrino sui fatti: i nostri giornalisti sono quasi all’unanimità opinion maker, dal giornalino scolastico alle generaliste nazionali. Presumibilmente si deve a ciò se un blog italiano conquista le alte classifiche mondiali mentre lo stesso non si è mai dato per i nostri giornali… e se ha certamente ragione Ugo Piazza nel denunciare la stereotipia della nostra televisione, io ritengo che il discorso vada esteso a tutto il sistema informativo nazionale ricco, ahinoi, di filosofi, storici e letterati il più delle volte completamente digiuni di ontologia, epistemologia, gnoseologia e linguistica ma bravissimi a cantare in coro, nello scavalcare le file e farsi notare dal maestro. Fortunatamente da un po’ di anni a questa parte anche in Italia si è cominciato a studiare seriamente la comunicazione, non sempre né dappertutto, ma lo si fa e, secondo me, lo si incomincia ad intravedere in qualche picco di qualità che, timidamente, va emergendo in giro. Speriamo bene!
Giovanni Vitale
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