giovedì 2 aprile 2009

Che cosa NON scomparirà nei prossimi 10 anni

Riprendo il tema del sondaggio di qualche giorno fa. In America, blog commentatori e opinionisti di tutte le risme si massacrano a furia di previsioni. Si è discusso a proposito della chiusura dei quotidiani nel 2043 (con un’esattezza sorprendente), del nuovissimo grattacielo di Renzo Piano dato in pegno per scarsità di liquidi, della migrazione definitiva di storiche testate solo più web. Qualcuno non ci sta, però, e ribatte con i numeri dell’oggi. “The Ad Contrarian”, uno dei blog di comunicazione più seguiti negli States, riporta ciò che notizia non fa ma riflettere sì. In sintesi, riporta che la tv ha raggiunto picchi di ascolto mai registrati in precedenza (aumento del 7 percento rispetto al 2000) con uno share del 99 per cento sul totale dei video visti, scaricati, sbirciati sul totale dei media (YouTube è un super-fenomeno, ma è un attore tra i tanti nel complesso). Il pensiero corre a Obama, il protagonista della campagna di comunicazione più coinvolgente della storia di tutte le campagne di comunicazione più coinvolgenti. Ha usato con abilità tutti - ripeto, tutti - i mezzi disponibili, dai social network ai quotidiani e alla tv - ricordate, pochi giorni prima del voto, gli spot da 30 minuti, non secondi! – su NBC, CBS, FOX? L’integrazione funziona, usando con accortezza i mezzi più idonei per il target (il problema è conoscerlo, il target, ma questa è un’altra storia). Gli atteggiamenti di rifiuto verso un mezzo piuttosto che un altro non sembrano funzionare: vedi - e lo dico con assoluta neutralità politica - l’eclatante caso di Beppe Grillo, tanto bravo a raccogliere, scatenare, convogliare persone sul suo seguitissimo blog quanto assai scarso nell’occupare i frame dell’immaginario collettivo per un rifiuto istintivo, quasi congenito. Il mio pensiero è quindi semplice: viviamo in un periodo di euforia mediale, con una disponibilità non paragonabile a nessun’altra. Non morirà la pubblicità, non moriranno le televisioni, così come il cinema e tutti gli altri mezzi. Si evolveranno come si sono sempre evoluti, dalla tv in bianco e nero e monocanale a Radio Londra dagli apparecchi in bachelite. Anche Internet è in evoluzione, sta a noi sfruttarla al meglio per comunicare con precisione, forza e memorabilità ciò che vogliamo comunicare.
Ugo Gaspardone (TO)

Nessun commento: