martedì 14 aprile 2009

Comunicare... finalmente verso la professione

L’esigenza ormai inderogabile di sviluppo del Paese richiede Amministrazioni capaci di elaborare ed attuare politiche efficaci di vero sostegno ed informazione per i cittadini, non più semplici utenti ma “clienti del territorio”. Ecco che nasce una nuova esigenza fino ad oggi relegata esclusivamente ai settori produttivi privati; essere competitivi anche per il comparto pubblico: nei servizi, nell’accesso all’informazione, nella produzione legislativa e regolamentale, nella comunicazione e nel rapporto con l’impresa e la creatività.
Tale competitività, in Italia, tardiva rispetto al panorama internazionale, richiama le Amministrazioni Pubbliche, a dover modernizzare l’organizzazione del proprio lavoro, ancora troppo spesso, legata a vecchi schemi e modelli operativi non più al passo con i cambiamenti culturali e tecnologici ed ancora basata su un concetto generalizzato ed uniforme di utenza e non su quello più appropriato di “Sistema di Utenza”. Non è certamente un caso che le specializzazioni professionali legate allo sviluppo delle strategie di Comunicazione Pubblica Istituzionale stiano diventando una delle professionalità più richieste del momento. Si va sempre più consolidando la crescente consapevolezza della Pubblica Amministrazione di dover iniziare a comunicare se stessa, la propria dignità ed il proprio ruolo, nel voler generare un nuovo sentimento di fiducia nei cittadini e di collaborazione con le realtà produttive del paese.
Per fare questo non bastano leggi e regolamenti, pur indispensabili nella loro funzione, ma ci vogliono conoscenze, professionalità, un clima diffuso di propensione al cambiamento ed un sistema di servizi capaci di sostenere i comparti produttivi , bisogna inderogabilmente iniziare a pianificare gli obbiettivi governando le risorse in una logica d’insieme.

1 commento:

Daniele Butera ha detto...

Non posso che appoggiare totalmente il modello di PA 2.0 a cui ti riferisci nel post: la comunicazione pubblica è - prima di ogni cosa - un modo per riuscire a far conquistare all'Amministrazione un'immagina nuova, non più quella del covo di fannulloni che succhia il denaro dei contribuenti ma di una realtà creata dai cittadini, a loro "uso e consumo", che vuole e deve rispondere veramente ai loro bisogni.

Ovviamente gli strumenti per tendere al raggiungimento di questo obiettivo sono diversi. Sicuramente uno dei tanti, a mio avviso fondamentale, è esattamente quello che stiamo adoperando in questo momento per dialogare (Blogger, Facebook, LinkedIN, etc.).
Il 7 maggio infatti ho organizzato a Roma un workshop tra aziende private ed amministrazioni pubbliche, in cui proveremo a tirare fuori qualcosa di utile sull'argomento, con un focus sul Citizen Management (uno dei temi principali del Customer Management Forum di cui sono il coordinatore).

Spero che le amministrazioni si rendano rapidamente conto del cambiamento culturale in atto e ne approfittino per generare "prossimità al cittadino" ed efficienza nell'erogazione dei servizi, a costi decisamente più bassi di quelli imposti dai modelli politico/organizzativi tradizionali.