venerdì 29 maggio 2009

A palazzo le ultime carte... scoperte

La partita continua, buio e contro buio già fatto, flop di tre carte a terra , quarta e quinta carta scoperta, c’è da chiedersi, chi ha gioco in mano? O chi sapendo stare al tavolo sta facendo un bluff capolavoro? Pare che all’UdC non gli sia entrata neanche una coppia delle più basse e con niente in mano aveva già lasciato alla quarta carta, Il PdL certamente qualche punto in mano ha, ma non deve essere fortissimo e all’ all-in di Lombardo non vede. Per fortuna a tenere viva la partita c’è Gianfranco Miccichè che enigmatico ed esuberante al tavolo da gioco ha o fa ben credere di avere gioco in mano e vede Lombardo. Ma la partita non è ancora finita, nell’anomalia della politica che per fortuna non è del poker, il piatto sarà aggiudicato solo dopo le elezioni Europee, quando i giocatori butteranno sul panno verde le proprie carte… se Lombardo dimostrerà di avere gioco in mano, con un bel 4% della propria listà, una parte del piatto sarà suo di certo, così come se Miccichè riuscirà a far convergere sul proprio candidato Michele Cimino i bei voti anche lui vincerà, chiarendo come se già non lo fosse, che in Sicilia sul campanello delle Casa delle Libertà c’è scritto bussare Miccichè…

mercoledì 27 maggio 2009

A Palazzo si gicoca a Poker

Per gli amanti del Texas holde’em, la partita sembra essere entrata nel vivo, seduti già da qualche giorno attorno al panno verde quattro giocatori: Lombardo, l’UDC, Gianfranco Miccichè e il PdL, tutti con due carte in mano e tutta la psicologia pokerista nel viso. Il primo a parlare è il PdL con Francesco Cascio che vedendo le proprie carte crede di avere il punto in mano apre i giochi “questa giunta regionale è la peggiore degli ultimi quindici anni” , Lombardo vede, Miccichè Rilancia “ Il coordinatore regionale del PdL è un farabutto” l’UdC per il momento vede il rilancio e sta. Si scoprono le prime tre carte, il famoso flop a terra, ricordandosi che è in questa fase della partita che al Texas poker devi decidere la tua strategia … Cascio capisce di avere poco in mano e fa marcia indietro, cek, Lombardo crede che arriverà alle Europee con il 4% e rilancia “governo criticato… tutti a casa licenziati gli assessori” Miccichè non è da meno e vede il rilancio di Lombardo, l’UdC in mano non ha proprio nulla, anzi peggio, un suo assessore è pure indagato per voto di scambio e così decide saggiamente di passare. Sul tavolo si scopre la quarta e penultima carta, Lombardo ha Gioco e riloancia "nuova giunta in 48 ore e gli assessori li decido praticamente tutti io”, Miccihè ha gioco e va “ci sto anzi ti aggiungo anche un paio di assessori miei” a questo punto il PdL teme che le puntate degenerino e anche se in mano non sembra avere gran ché vuole prendere tempo fino al risultato europeo e in tanto con prudenza vede, decisiva sarà la quinta e ultima carta, la partita continua…

Questa crisi, una vergogna

Dopo l’immobilismo, l’azzeramento del Governo Regionale, forse questo la Sicilia non lo meritava. In un momento di piena recessione economica in cui gli enti pubblici possono e devono recitare un ruolo di primaria importanza per accelerare il percorso di ripresa, in Sicilia si rimette in discussione tutto e così equilibri, progetti, incentivi e promozione vengono drasticamente ad essere frenati, e il tutto in una regione come la nostra in cui spesso la committenza pubblica per il comparto privato rappresenta oltre il 50% del fatturato che, anche se è certamente un’anomalia è un dato con cui bisogna fare i conti. Si ci poteva aspettare un maggior senso di responsabilità da parte della classe politica e dello stesso Presidente della Regione nel lavorare ad una soluzione meno traumatica e penalizzante per i siciliani, una crisi di governo che matura senza neanche troppi pudori, sbandierando motivazioni che molto hanno il sapore di vecchi conti da pagare o far pagare a qualcuno, rancori personali o di corrente politica, cosa che istituzioni democratiche e moderne non dovrebbero proprio permettere, tantomeno esserne artefici.

lunedì 25 maggio 2009

Muore Sansone con tutti i ...

Un’ icona dell’umorismo partenopeo direbbe “ e allora muore Sansone con tutti i Filibustieri” , ed è proprio quello che sembra stia succedendo al Governo Regionale Siciliano. Il presidente Lombardo messo alle strette dai propri alleati di governo rincara la dose e licenzia i propri assessori, promettendo in 48 ore un nuovo governo e un nuovo programma. Come dire se non posso giocare mi porto via il pallone…Ma per chi crede che in politica nulla succede per caso, legge in questa crisi una precisa strategia, nuove alleanze, unioni di convenienza e necessità. Quello che è certo è che già da un po’ di mesi sul territorio aleggiava la rinverdita presenza di Gianfranco Miccichè uomo simbolo della nascita di Forza Italia che sembra non avere mai digerito che alcuni dei propri delfini un bel giorno abbiano deciso di prendere il largo da soli. È certamente vero che Miccichè non è uomo facile, costante, dagli orari canonici, ma gli va forse riconosciuto che è l’unico che quando decide, fa politica e la fa sul serio: accorda, disaccorda, demolisce per ricostruire, riuscendo a rimanere sempre nel cuore del popolo forzista della prima ora, è l’unico cioè che fa politica, si proprio quel gioco di leve e forze che animano gli scenari della gestione del potere. Oggi forse a trovato pane per i suoi denti, a Raffaele Lombardo molto si potrebbe dire ma certo non che di politica non se ne intenda… questa si che potrebbe essere un’alleanza interessante, sempre nella speranza che trovata l’armonia, la gestione del potere, spesso fine a se stessa, ritrovi il passo per risolvere i problemi della gente.

domenica 24 maggio 2009

Quanta poca Europa... in queste elezioni

Ogni giorno, ogni ora che passa sembra che lo scontro politico, sulle prossime consultazioni elettorali Europee si accenda in maniera esponenziale. Ma c’è da chiedersi, soprattutto in Sicilia, quanta Europa ci sia veramente in questa tornata elettorale, appare abbastanza chiaro che in gioco non ci sia soltanto qualche seggio a Strasburgo; “questa volta ci si conta” è questo che si sente dire in ogni incontro più o meno ufficiale con i candidati, ma ci si conta rispetto a che?In realtà lo scenario è abbastanza chiaro, apostrofati gli schieramenti di sinistra come un non problema, lo scontro è tutto interno alla maggioranza, infatti ogni candidato, si trova prima ancora di rappresentare i propri elettori ad incarnare un’anima o in gergo più politico una corrente ben precisa. Ecco che da un lato c’è la lista l’Autonomia, voluta dal Presidente delle Regione Raffaele Lombardo che preferisce andare insieme a Storace, Pensionati e All’unione di Centro che non con la maggioranza espressa nel suo governo … dall’altro l’ UdC, all’opposizione sul Governo nazionale in giunta in Sicilia, e poi non certamente per ultimo, c’è lo scontro tutto forzista tra l’area del presidente del Senato Schifani in asse con Il ministro Alfano e Gianfranco Miccichè che con un progetto ben preciso è già da tempo tornato tra la gente e sul suo territorio, quest’ultimo spinge uno dei propri fedelissimi quale l’attuale Assessore Regionale al Bilancio Miche Cimino. Ma fatti i conti, cosa si vince? Il Pdl non aspetta altro che poter dare una bella ridimensionata all’incontrollabile Lombardo, l’UdC vuole ribadire il concetto sempre verde che in Sicilia senza di loro non ci può essere maggioranza, il PdL vuole una volta per tutte far capire chi comanda nel regno del famigerato 61 a 0 il cui fautore di allora fu proprio Gianfranco Miccichè. L’unica speranza e che i conti tornino, soprattutto per i SICILIANI.

mercoledì 20 maggio 2009

Arriva l'estate... a Lampedusa

Arriva ll'estate sulle splendide isole che incorniciano la Sicilia, tra queste anche nella meravigliosa Lampedusa il territorio italiano più a sud del sud. Mare calmo, temperature miti, acque cristalline e anche i primi bagni ... ma soprattutto arrivano i turisti. Residenti eccellenti, charter pieni, voli potenziati e via mare ... centinaia di uomini, donne e bambini.
Lampedusa è davvero l'isola del turismo Italiano per eccellenza; grazie agli sbarchi dei cosidetti clandestini, un'isoletta di pochi ettari è, in gergo turistico, full tutto l'anno. Piena stracolma 365 giorni l'anno. Per arginare l'ondata degli sbarchi sono infatti permanenti sull'isola migliaia di agenti di tutte le forze armate. Questo comporta un enorme redditività per gli operatori locali che, grazie a convenzioni e quant'altro, hanno visto i loro redditi impennarsi e stabilizzarsi su regimi accettabili non solo durante i mesi estivi ma durante tutto l'arco dell'anno.
Che si stia aprendo una nuova forma di indotto turistico? O che questa nostra meravigliosa isola stia diventando una sorta di gabbia popolata da ingabbiati e guardiani?
Certo è che durante i mesi invernali, si sente parlare molto di rivolte nei centri di accoglienza e forse troppo poco di cittadini lampedusani indignati per la fine che sta facendo uno dei più bei paradisi turistici che il nostro paese può vantare. E' altrettanto certo però che con l'avvicinarsi dei mesi più estivi, qualcuno alzerà la voce; del resto, d'inverno il problema non esiste perchè le tasche sono piene

martedì 19 maggio 2009

Agro Dolce... molto amaro, tanta vergogna

Una mediaticità che da strumentale rischia di diventare perfino corrotta e già da tempo offensiva, è come se sulla società siciliana si riesca a riflettere solo uno spettro luminoso, riuscendo a far diventare la vergogna di un ristretto degrado sociale, l'unico elemento attrattivo del mercato mediatico. Anche le percentuali statistiche dopo decenni stanno impazzendo... mafia, degrado, dialetto, visi cupi e angosciati, mai un prodotto ha retto tanto tempo su qualsiasi mercato. Ogni libro, ogni film, ogni biografia, che riguarda la Sicilia e i siciliani continua ad avere come centro narrativo solo uno stato malavitoso dell’esistenza. Ma d'avvero non c’è nient'altro da dire su di noi ? non c'è dove spostare le luci dei riflettori, non c'è altro da inquadrare, raccontare far conoscere? Si può suggerire un semplice contesto narrativo in cui giovani, adulti e anziani si confrontano sui temi del quotidiano in un quasi perfetto italiano, in una casa dignitosa in cui si alternano le normali vicende caratteristiche di ogni famiglia. E comunque se proprio di malavita e delinquenza bisogna parlare perché non si inizia a finanziare una fiction magari sui Ragazzi di Addio Pizzo o su tutte quelle persone che ogni giorni con dignità e rispetto per la vita, fanno il proprio lavoro investendo e creando onestamente opportunità di sviluppo, visi e storie che da sempre in Sicilia sono la maggioranza. Basta con questa estrema speculazione che continua a inventare una terra che non esiste più, insultando le straordinarie persone che la popolano, di Agrodolce era bastata la prima serie speravamo potesse essere anche l’ultima.

Riattivato il "Servizio"

Riapre il servizio di interruzione volontaria di gravidanza a Villa Sofia.
Dopo circa un anno di inattività l’azienda ospedaliera rende noto con un comunicato fermo e istituzionale che “sono stati riattivati i locali per l’espletamento del servizio di interruzione volontaria di gravidanza in ottemperanza della Legge 194”.
Ma c’è da pensare che dietro la 194 ci sia ben altro che un servizio da garantire, in un valore di assoluta laicità la legge rendere possibile a una madre e un padre di interrompere il proprio percorso genitoriale, questo non deve far perdere e merita di comprendere l’esistenza della decisione a monte. La razio della 194 non è il servizio, ma dare lo strumento attuativo per quella che è forse la più difficile decisione che si debba prendere in un vita intera. Oggi che tutto ha un valore nella vita nulla ne ha davvero, poter scegliere di diventare genitore o di non farlo è una delle più importanti conquiste per una società laica e democratica, poi quello che rimane dentro esula da qualsiasi servizio da garantire. L’azione su un amore che comunque non si cancella anche se c’è sempre una strada da percorrere in mezzo al niente.

lunedì 18 maggio 2009

E' TUTTO FERMO...

Una delle frasi più ascoltate negli ultimi mesi è proprio questa… “alla Regione è tutto fermo, Lombardo ha bloccato tutto,” ormai un ritornello comune in qualsiasi conversazione e in qualsiasi dove… non si sente che ripetere la stessa cantilena. Ma come sempre la voce di piazza va interpretata e dove è possibile capita; cosa è questo Tutto che cosa è che si è bloccato ? che vuol dire bloccare una regione? o meglio, è da chiedersi, come è una regione non bloccata?
Per l’ampiezza della macchina politico/amministrativa è veramente difficile cogliere a quale macro aspetto la gente stia pensando, a cosa si ci riferisce: i più dicono che non esce un bando da due anni, altri, essendo già trascorsi quasi due anni, pensano ai fondi europei 2007/13, altri ancora guardando all’aspetto più politico insinuano che questo immobilismo è dovuto all’azzeramento della vecchia classe dirigente, in quanto il Presidente vuole solo propri uomini in tutti i posti chiave, c’è perfino chi sostiene che se la Regione pagasse i propri debiti con i fornitori non ci sarebbe crisi in Sicilia, ecc. ecc. Tutti commenti, schietti, sinceri e diretti, ma quello che non si riesce a capire è, se davvero le cose stanno così, perché tale coscienza e conoscenza delle cose non si riesce mai a esplicitare al momento dell’esercizio del diritto di voto. Tra meno di un mese si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo e c’è da chiedersi cosa bisognerà pensare se l’attuale classe dirigente regionale riaffermerà a sun di percentuali la propria leadership… la gente parla senza pensare o in realtà c’è la coscienza che si sta cercando si riformare dalle fondamenta una incancrenita modalità di gestione del potere e che come tutti i veri cambiamenti… c’è da soffrì?
Per fortuna che in piazza tutto è sempre vero quanto lo è il proprio contrario.

domenica 17 maggio 2009

Convivere col Quinto Potere

Il 20 dicembre del ’76 Valéry Giscard d’Estaing, presidente della Repubblica Francese, diede incarico all’ispettore generale delle finanze di preparare un rapporto che permettesse di fare il punto su una questione che si intuiva sarebbe stata piuttosto importante nel prossimo futuro: l’informatizzazione della società. Circa un anno dopo, il presidente francese riceveva uno studio che sarebbe entrato a far parte della letteratura sulla comunicazione noto come “Rapporto Nora-Minc”, dal nome degli estensori. A seguito di quel lavoro furono istituite delle commissioni parlamentari, fra cui una denominata “Informatique et Libertés” che si occupava, fra l’altro, di uno dei problemi che allora sembravano più spinosi chiamato da noi “sindrome del pesce rosso”: riguardava la riservatezza dei dati sulla vita privata dei cittadini e, quindi, delle loro libertà civili. Si intuiva già che la progressiva informatizzazione e manipolazione dei dati avrebbe reso sempre più trasparente la personalità individuale, permettendo viepiù semplicemente di violarne la privacy. Il problema era già stato adombrato nella civilissima Svezia ma divenne argomento di pubblica discussione solo tre anni dopo con la pubblicazione del “dossier 5 di LE MONDE diplomatique”, mentre da noi avrebbe impiegato ancora molti anni per farsi spazio nelle menti dei legislatori! Oggi, nell’era di internet, ci troviamo di fronte ad un problema presumibilmente analogo: quanta e quali libertà possono limitare i motori di ricerca e chi li controlla? È un fatto, come ha evidenziato Ugo Piazza (v. 9 maggio), che alcuni governi hanno già individuato ed utilizzato tale potere nel verso restrittivo, non dovrebbero invece, almeno quelli liberali, procedere in senso opposto? E lo faranno se non saranno spinti dalla pubblica opinione?
Giovanni Vitale

giovedì 14 maggio 2009

Nasce "tutti in PIAZZA"

La voglia di cogliere e riportare le opinioni, i commenti, le battute immediate e spontanee che dietro di sè portano la metabolizzazione vera dell’argomento, il chiacchiericcio, la frase detta a denti stretti che deve uscire perché dentro non può stare, il gesto che nella dialettica corporea siciliana vale spesso, più di cento parole, sguardi, occhiate ecc. quale luogo migliore per cogliere tutto ciò, se non la PIAZZA. La strada, dove opinioni e stati d’animo possono diventare un' arma di persuasione reciproca di enorme potenza, il cosìddetto “immaginario collettivo”. Nasce così “TUTTI IN PIAZZA”; non certo il luogo dell’aulico giornalismo d'opinione, ma neanche di quello di chi atteggiandosi da educatore dei popoli, poi si trova a scrivere sulle pagine di qualche rotocalco scandalistico. Cronaca, semplice cronaca, ma non dei fatti, delle idee e percezioni, spesso sbagliate e scriteriate che la gente ogni giorno si fa ed esprime al proprio vicino, dentro un bar o alla fermata di un mezzo pubblico. Opinioni e commenti scritti con lo stesso linguaggio e riferimenti, nulla di reale ma forse di molto più vero, perché è la misura di quello che la piazza e la strada ci fanno ascoltare tutti i giorni che ci aiuta a capire chi realmente siamo rispetto a chi vorremmo essere.

mercoledì 13 maggio 2009

Aggressione a Palermo. Ronda contro...Ronda

Due giorni fa a Palermo un infermo di mente in pieno giorno e nella trafficata stazione centrale, aggrediva a martellate due anziani coniugi rendendoli in fin di vita, uno ad oggi tragicamente in stato di morte cerebrale. Nonostante l’ora di punta, circa le 10.30 del mattino, gli unici ad intervenire sono stati due extracomunitari africani, che pur senza nessun permesso di soggiorno o regolarità nei documenti non hanno esitato a fermare e immobilizzare il responsabile dell’ aggressione per successivamente consegnarlo alle forze dell’ordine.
Si, proprio solo due clandestini hanno provato ad evitare il peggio, in pieno giorno con una stazione che come tutte le mattine era mediamente affollata, una vera è propria Ronda della salvezza. Ma nel nostro paese le fiorenti ronde dei cittadini onesti e coraggiosi non stanno proliferando proprio per arginare la delinquenza generata dalla presenza di extracomunitari irregolari ? Restando il fatto che il fenomeno dell’immigrazione clandestina è una questione seria che merita regole più certe, ma cè da chiedersi, cosa sarebbe successo se alla stazione di Palermo ne fosse passata una qualche ora prima dell’aggressione ai coniugi?, magari segnalando e facendo allontanare proprio quei sospetti extracomunitari… gli unici che hanno provato a salvare le due povere vittime.

martedì 12 maggio 2009

Magnifico si ... ma sempre politica è !

L’Università degli Studi di Palermo, la culla del sapere e dell’apprendimento, luogo in cui giovani uomini affinano le proprie conoscenze per diventare classe dirigente del futuro, uno spazio quasi sacro dove costruire le fondamenta del libero sapere democratico. A rappresentare tutto ciò, non a caso sottolineato dal titolo di Magnifico, il Rettore. Professore di navigata esperienza che dopo una lunga carriera dietro le più prestigiose cattedre e innumerevoli pubblicazioni, al compimento di un tale prestigioso percorso accademico, viene eletto dai suoi colleghi professori per rappresentare una delle istituzioni più importanti e prestigiose del territorio, l’Università per l’appunto. Ma è davvero così ?
No, infatti bisogna dire basta a questa nostalgica visione dell’Università degli accademici e degli intellettuali cupi e chiusi in se stessi, concentrati solo sui testi esull’evoluzione del sapere, l’università è anche altro… e infatti ce lo ricorda l’attuale Magnifico Rettore Dr Roberto La Galla che di accademico ha ben poco: ex deputato regionale ex Assessore Regionale alla Sanità, pre-riforma Russo, ed oggi anche il primo Magnifico testimonial di una campagna di comunicazione in cui "sacrificando" la propria faccia invita i cittadini a destinare l’8 per mille della propria quota IRPEF al finanziamento della ricerca e dell’Università. Spirito di servizio o nostalgia da manifesto… ?

lunedì 11 maggio 2009

Ho proprio bisogno di una SpA

C'è davvero tanto bisogno di benessere; anche se il trend del lusso è in calo, le S.p.A. non sembrano avere grosse flessioni. Infatti, soprattutto se non si parla dei tanto agognati centri benessere, ma forse dei più desiderati Consigli di Amministrazione delle innumerevoli Società per Azioni del comparto pubblico. La cosa che non si riesce a comprendere fino in fondo, almeno dal punto di vista della piena trasparenza intellettuale, è come mai la Pubblica Amministrazione, per gestire i propri servizi, abbia assoluto bisogno di generare società di capitale, S.p.A. per l'appunto. Servizi di pubblica utilità? S.p.A.. Fondi per la Cultura? S.p.A.. Opere pubbliche? S.p.A., ecc. ecc.. Ricordo come, all'università, timidi professori di gestione aziendale non perdevano occasione per ribadire che le società sono fatte dagli uomini e che ad avere importanza sono l'intelligenza imprenditoriale, di gestione, la managerialità, perfino la creatività, e non le sigle. Certo è innegabile che le sigle hanno il potere generativo di creare responsabilità ... o meglio poltrone. Il problema, però, non è neanche questo. La questione che non si riesce davvero a spiegare è come mai ci sono società pubbliche con più componenti nel Consiglio di Amministrazione che dipendenti e come mai negli stessi ci sia una percentuale del 90% di ex-politici e solo del 10% di tecnici. Insomma comunque le guardi che siano SPA O S.p.A. sempre agognati luoghi di benessere restano...

domenica 10 maggio 2009

Quante Volte in una Vita ?

Quanto dura una vita, o meglio cosa facciamo mentre viviamo e per quanto tempo e volte lo facciamo? Tolto il tempo per la cosi detta rutine e per i consumi più o meno necessari, quanto ci resta di vita vera? Le statistiche più accreditate ci dicono che un uomo medio europeo: dorme per un totale di circa 18 anni, passa circa 7 mesi bloccato nel traffico, tre mesi in bagno consumando oltre 4.000 rotoli di carta igienica per un totale di 2.700 Kg di feci, 7 giorni cercando il telecomando per poter passare circa 7 anni davanti alla televisione, altri 7 giorni li impegna ad attendere in linea. Oltre a ciò si lava i capelli 11.500 facendo circa 7.200 volte il bagno consumando 656 saponette e 272 deodoranti e come se non bastasse è costretto a tagliarsi oltre 9 metri di barba e 11 di capelli. E visto che si conoscono circa 1.700 persone in una vita, quando decidiamo di comunicare usiamo circa 4.300 parole al giorno su di un vocabolario di mezzo milione ma se si decide di comunicare solo con il corpo dovremmo, secondo le statistiche, fare sesso almeno 3.600 volte in una vita. Se a tutto ciò aggiungiamo il tempo per nutrirsi e bere, è proprio vero che per vivere ci vuole una vita intera, meno male che almeno facciamo circa 148.000 sogni.

sabato 9 maggio 2009

Motori di Ricerca e ... Libertà

Oggi internet rappresenta davvero una finestra sul mondo, tutto lo scibile umano è ormai codificato e classificato dai così detti motori di ricerca. Una ricerca libera e arbitraria, uno strumento di vera democrazia capace di far “apparire” sulla rete il meglio e il peggio della multiformità del pensiero umano. I veri detentori dell’informazione ormai sono infatti proprio i motori di ricerca, google, virgilio, ecc. sono loro che ci permettono, con la digitazione di semplici parole chiave, di recuperare dati, notizie, foto e video su una gamma ormai praticamente infinita di argomenti siano essi presenti, passati o futuri. La mia generazione è cresciuta con l’affermarsi del temutissimo quarto potere concetto che racchiudeva il potere dei nascenti media e che oggi certamente incorpora anche internet, ma rispetto alla propria nascita culturale era rilegato soltanto a rappresentare i media tradizionali, stampa e TV. Ma mentre i tradizionali mezzi di informazione erano e sono controllati da lobby di potere, internet nasce e ancora sventola alta la bandiera della libertà assoluta. Certo bisogna capire a quale libertà si ci riferisce… Suona strano per esempio l’accordo fatto dai più importanti motori di ricerca mondiali con il Governo della Cina, con cui viene siglato un patto di ferro per cui digitando dalla rete cinese parole come Tibet, Buddismo, Rivoluzione e qualcos’altro, non si arriva a niente, come si dice in gergo non esce proprio nulla, nessuna informazione, nessun riferimento a fatti o persone, niente di niente. Forse è il caso di iniziare a parlare di quinto potere, quello di chi detiene la possibilità a propria scelta di far sparire parole chiave e cioè storie, persone eventi che per la loro portata e drammaticità potrebbero rappresentare un forte contributo all’evoluzione delle coscienze e della nostra civiltà.

venerdì 8 maggio 2009

Ciò che non arriva… arriva di più

Qualsiasi inefficacia di messaggio è in realtà portatrice sana di una grande possibilità; l’assoluta potenza d’effetto. Un qualsiasi non messaggio concettualmente è da considerarsi un anti se stesso, cioè un muro di gomma che amplifica e fa rimbalzare l’informazione. Come dire su molte domande lascia molto di più il segno il silenzio che una blanda risposta. Ci sono ambiti il cui comunicare male risulta essere una delle forme più efficaci per farlo bene. Il non avere risposte immediate genera, spesso, nell’ interlocutore la necessità di cercare varchi relazionali di significato, perché non percependo risposte o messaggi diretti in realtà se ne ricevono tutti e di questo si rimane disorientati. Il non avere risposte altro non è che averle incosciamente percepite tutte, perché il non ricevere indicazioni chiare in realtà permette al nostro self di fornircele tutte. Ecco che le non risposte in realtà possono prestarsi ad esserne di vere, complesse, intime, efficaci. Perché la verità è e resta l’antitesi del così detto immaginario collettivo che è invece quella verità che nasce da un parte di pensiero che decidiamo di condividere con gli altri. Dall’attività percettiva nascono le idee, dall’idea che ci facciamo su una cosa nasce la personale verità su di essa, dal confronto di più idee nasce l’immaginario collettivo, quale derivato della verità personale di ognuno.

giovedì 7 maggio 2009

Partito Democratico...non arriva

Da mesi ormai le nostre città sono bombardate da un capillare campagna di comunicazione del PD che prova a ristabilire il proprio ruolo e posizione politica.
Una campagna non brutta esteticamente ne concettualmente, ma praticamente invisibile nella propria efficacia. Le ragioni appaiono essenzialmente tre: La prima riguarda certamente il fatto che risulta inadeguata per il momento storico in cui esce; il PD si trova ai minimi storici di consenso, questa in atto sembra essere più adatta come comunicazione appropriata a ribadire un posizionamento forte già acquisito, non trasporta con se nessun messaggio di rinascita…
La seconda riguarda il mezzo scelto, la cartellonistica appare non adeguata per cromatura di colori e per gli enormi spazi vuoti che le immagini lasciano rispetto alla dimensione totale, sarebbe stata molto più efficace sulla carta stampata periodica. La terza e ultima considerazione attiene più ad una strategie generale, il PD da anni pretende di essere l’unica forza politica a cui attribuire il valore della Libertà, non considerando che la degenerazione e il consequenziale fallimento della propria cultura della comunicazione è proprio l’essersi portata a baluardo e sinonimo di libertà, di orizzonte, non tenendo conto che il concetto di libertà sia in senso fisico che animistico non è più capace di suscitare emozioni, visto che per la cultura occidentale è gia vissuto come un bene acquisito e pertanto consumato.

mercoledì 6 maggio 2009

Filosofia e Spam

Da una parte Ugo Piazza, nel suo articolo sullo SPAM, argomenta che, al di là del bene e del male, buona parte di internet è di fatto spam, dall’altra un mio celebre professore di semiotica che continua da anni la sua crociata contro lo spamming. Provando a ragionare sul problema è difficile negare che malgrado l’utilizzo di filtri sempre più sofisticati ci si ritrovi con l’indirizzo e-mail intasato di messaggi inutili, molesti e perfino pericolosi: per quanto si sia accorti nella gestione della propria identità, in rete non si riesce ad arginare l’intromissione indesiderata così come, sebbene si sia molto riservati, quando ci si aggira in posti affollati è inevitabile l’essere toccati, spintonati e perfino imbrattati, allo stesso modo non si può evitare incontri perditempo, spiacevoli e perfino pericolosi! Motteggiando si potrebbe concludere che così è la vita … così è la rete. Stringendo filosoficamente la questione ci si accorge però che mentre nel quotidiano la nostra persona è attrezzata con apparati più o meno complessi che ci fanno scudo negli incontri-scontri interpersonali, alcuni culturalmente dati, altri abbiamo cura di sceglierli; nella rete, invece, mancando la fisicità abbiamo solo il nome o un surrogato di esso, il che non è poco se, come sostiene S. Kripke, esso è l’elemento necessario e sufficiente della nostra identità! Anche a volerlo considerare nell’accezione meno forte di H. Putnam, resta pur sempre vero che in gioco è la nostra identità, almeno la parte significativa di essa. Può essere che la rete stia facendo emergere nuove categorie dell’essere? Che l’insegnamento di Husserl vada riconsiderato al di là delle speculazioni di Heidegger e della Stein?
Giovanni vitale

martedì 5 maggio 2009

Giovani Coltelli

Giovani Coltelli, così titolano numerosi mezzi di informazione nazionale rispetto agli ultimi ma reiteranti episodi di violenza e bullismo giovanile, puntando con determinazione il dito contro le fiction televisive in cui si esaltano il “branco” e la forza emotiva che ne deriva dall’appartenenza.
Personalmente dubito che il problema sia imputabile a quello che si vede in televisione, fermo restando che il palinsesto mediatico è veramente scadente e privo di qualsiasi contenuto, in realtà credo che la questione debba essere affrontata in maniera più onesta e radicale. Siamo di fronte a una società “liquida” , in questo momento storico, pericolosamente manca sia singolarmente che socialmente un vero progetto di vita. Nell’ultimo ventennio si è passati dalla ricerca di un immagine complessa e pluridisciplinare di celebrità all’aspirazione più immediata e semplice di notorietà. L’aspirazione delle nuove generazioni oggi, non è più quella di costruire un proprio percorso di credibilità temporale ma piuttosto quello di affermarsi in una fascia temporale che si può ben definire stagionale.
L’importante oggi è essere immediatamente riconoscibili, visti, noti, conosciuti, non ha più importanza per quali ragioni, lo scandalo non è più scandalo è un mezzo veloce per emergere, purtroppo tutto ciò non ha niente a che vedere con l’unica cosa che conta veramente per costruire una propria dimensione di dignità… essere credibili

lunedì 4 maggio 2009

Un Pericolo in Rete

La tanto auspicata globalizzazione delle relazioni interpersonali sulla rete nasce sotto le stigmate di una libertà globalizzata, senza confini geografici ne culturali, una libertà assoluta che nasce però dall’isolamento dell’individuo: conoscere il mondo senza viverlo.
Una libertà di parlare con chiunque, di condividere da un capo all’altro del globo le proprie esperienze. Ma il pericolo è proprio quest’ultimo, soprattutto per le nuove generazioni. Infatti se si analizza il tempo medio che un ragazzo di fascia pre - e adolescenziale passa sulla rete c’è da chiedere cosa porta di se sulla rete, quali esperienze reali condivide.
Si sta in realtà progressivamente abbassando il tempo di socializzazione fisica dell’individuo, quella fisicità fatta di contatto fisico, coraggio di reazione, maturazione delle emozioni, sguardi reali, imbarazzi, cioè di tutto ciò che genera la formazione di una personalità.
Il pericolo e neanche troppo latente, è quello di creare capitani coraggiosi su una dimensione virtuale, ma tra una quindicina di anni, una classe dirigente depotenziata della possibilità di confrontarsi e affrontare il mondo reale e quotidiano che certamente lascia poco spazio a contestualizzazioni non fisiche.

sabato 2 maggio 2009

Nessuna Ultima di Cronaca... solo vita

Questo week and, l'ultima di cronaca è che non c'è nessuna cronaca, nessuna notizia, nessun evento eclatante, nulla che tocchi le coscienze comuni e che mascheri un interesse per gli altri pari ad un paesaggio che scorre veloce e monocromatico dai finestrini di un treno in corsa. L'ultima di cronaca è che forse faremo tutti meglio a smetterla di credere che sapere ciò che accade agli altri ci interessa, ci colpisca, ci aiuti a capire noi stessi, i nostri comportamenti. L'ultima di cronaca; sarebbe bene che ognuno si scrivesse la propria esclusiva notizia, perché tanto i veri drammi sono per natura personali e non certo trasferibili da un bell'articolo sopra a un giornale. Niente dibattiti … commenti, ma lai letto il giornale?? … hai visto cosa è successo?’ … questo week and niente di tutto ciò, nessuna cronaca già filtrata, digerita, mal scritta... Questo week and niente cronaca solo vita!

venerdì 1 maggio 2009

Sul Blog... Aspettando Lo SPAM

Nella rete c' è chi, nel bisogno spasmodico di crearsi un identità, una voce che affermi la propria esistenza abbattendo l'anonimato di cui non sa farne virtù, cade nella trappola di spicciola psicologia di avere lo spasmodico bisogno che qualcuno si accorga di se.
Quale modo migliore se non quello di inventarsi un proprio spazio definendone le regole, i ritmi le tonalità, auto posizionando la propria autorevolezza, ma soprattutto standosene li in attesa nascosto, camuffato, trasparente nei colori aspettando l'invasione lo sbordo degli altri, nel nome della privacy forse memore di una remota violazione adolescenziale. Come un cecchino del niente, piccoli uomini che si credono di poter stare nel mercato della vita rivendicando il diritto di non essere sfiorati dalla folla, falsi, perchè già pronti con tutte le sanzioni e le leggi a memoria, blogghisti del cazzo intellettuali del nulla, che nulla hanno capito di internet che è SPAM per natura, violazione per eccellenza comunicazione artistica e libera anche nella violazione. La Rete è SPAM chi non la pensa così ne esca, e anche dalla vita se è possibile.
Su internet non cè un proprio mondo, cè il mondo.