mercoledì 27 maggio 2009

Questa crisi, una vergogna

Dopo l’immobilismo, l’azzeramento del Governo Regionale, forse questo la Sicilia non lo meritava. In un momento di piena recessione economica in cui gli enti pubblici possono e devono recitare un ruolo di primaria importanza per accelerare il percorso di ripresa, in Sicilia si rimette in discussione tutto e così equilibri, progetti, incentivi e promozione vengono drasticamente ad essere frenati, e il tutto in una regione come la nostra in cui spesso la committenza pubblica per il comparto privato rappresenta oltre il 50% del fatturato che, anche se è certamente un’anomalia è un dato con cui bisogna fare i conti. Si ci poteva aspettare un maggior senso di responsabilità da parte della classe politica e dello stesso Presidente della Regione nel lavorare ad una soluzione meno traumatica e penalizzante per i siciliani, una crisi di governo che matura senza neanche troppi pudori, sbandierando motivazioni che molto hanno il sapore di vecchi conti da pagare o far pagare a qualcuno, rancori personali o di corrente politica, cosa che istituzioni democratiche e moderne non dovrebbero proprio permettere, tantomeno esserne artefici.

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