Una delle frasi più ascoltate negli ultimi mesi è proprio questa… “alla Regione è tutto fermo, Lombardo ha bloccato tutto,” ormai un ritornello comune in qualsiasi conversazione e in qualsiasi dove… non si sente che ripetere la stessa cantilena. Ma come sempre la voce di piazza va interpretata e dove è possibile capita; cosa è questo Tutto che cosa è che si è bloccato ? che vuol dire bloccare una regione? o meglio, è da chiedersi, come è una regione non bloccata?
Per l’ampiezza della macchina politico/amministrativa è veramente difficile cogliere a quale macro aspetto la gente stia pensando, a cosa si ci riferisce: i più dicono che non esce un bando da due anni, altri, essendo già trascorsi quasi due anni, pensano ai fondi europei 2007/13, altri ancora guardando all’aspetto più politico insinuano che questo immobilismo è dovuto all’azzeramento della vecchia classe dirigente, in quanto il Presidente vuole solo propri uomini in tutti i posti chiave, c’è perfino chi sostiene che se la Regione pagasse i propri debiti con i fornitori non ci sarebbe crisi in Sicilia, ecc. ecc. Tutti commenti, schietti, sinceri e diretti, ma quello che non si riesce a capire è, se davvero le cose stanno così, perché tale coscienza e conoscenza delle cose non si riesce mai a esplicitare al momento dell’esercizio del diritto di voto. Tra meno di un mese si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo e c’è da chiedersi cosa bisognerà pensare se l’attuale classe dirigente regionale riaffermerà a sun di percentuali la propria leadership… la gente parla senza pensare o in realtà c’è la coscienza che si sta cercando si riformare dalle fondamenta una incancrenita modalità di gestione del potere e che come tutti i veri cambiamenti… c’è da soffrì?
Per fortuna che in piazza tutto è sempre vero quanto lo è il proprio contrario.
Per l’ampiezza della macchina politico/amministrativa è veramente difficile cogliere a quale macro aspetto la gente stia pensando, a cosa si ci riferisce: i più dicono che non esce un bando da due anni, altri, essendo già trascorsi quasi due anni, pensano ai fondi europei 2007/13, altri ancora guardando all’aspetto più politico insinuano che questo immobilismo è dovuto all’azzeramento della vecchia classe dirigente, in quanto il Presidente vuole solo propri uomini in tutti i posti chiave, c’è perfino chi sostiene che se la Regione pagasse i propri debiti con i fornitori non ci sarebbe crisi in Sicilia, ecc. ecc. Tutti commenti, schietti, sinceri e diretti, ma quello che non si riesce a capire è, se davvero le cose stanno così, perché tale coscienza e conoscenza delle cose non si riesce mai a esplicitare al momento dell’esercizio del diritto di voto. Tra meno di un mese si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo e c’è da chiedersi cosa bisognerà pensare se l’attuale classe dirigente regionale riaffermerà a sun di percentuali la propria leadership… la gente parla senza pensare o in realtà c’è la coscienza che si sta cercando si riformare dalle fondamenta una incancrenita modalità di gestione del potere e che come tutti i veri cambiamenti… c’è da soffrì?
Per fortuna che in piazza tutto è sempre vero quanto lo è il proprio contrario.
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